01.04.2025

INSOSTENIBILITY: IL PESO DI UN FUTURO INCERTO E IL CORAGGIO DI RISCRIVERLO

Siamo una generazione inquieta.

Una generazione che si muove tra il desiderio ardente di lasciare un segno e il timore sordo di non farcela, di non essere all’altezza della rivoluzione che sogniamo. Il mondo ci chiede risposte, ci chiede velocità, ci chiede soluzioni per problemi che spesso abbiamo ereditato senza colpa, ma che ora pesano sulle nostre spalle come un fardello insopportabile.

“Insostenibility” non è solo una parola, non è solo un gioco linguistico: è un grido. Un grido di chi sente l’urgenza del cambiamento ma anche il peso delle contraddizioni, di chi oscilla tra speranza e disillusione, di chi vuole costruire un domani più giusto, più equo, più umano, ma deve fare i conti con sistemi rigidi, con economie predatorie, con un pianeta esausto, con società che sembrano opporre resistenza al progresso invece di facilitarlo.

Sostenibilità non è solo ecologia. Certo, il clima cambia, i ghiacciai si sciolgono, le risorse si esauriscono e noi ne siamo consapevoli. Ma la sostenibilità è anche molto di più: è equità, è giustizia sociale, è il diritto di vivere in un mondo che non sfrutti alcuni per il benessere di pochi. È garantire che il progresso non sia solo tecnologico ma anche umano. È far sì che crescita non significhi consumo sfrenato, che successo non voglia dire sopraffazione, che ricchezza non sia sinonimo di privilegio di pochi, ma opportunità di tutti.

Sostenibilità è equilibrio. È la capacità di costruire un domani che non divori il presente. È il coraggio di chiedersi: “Dove stiamo andando? Chi stiamo lasciando indietro?” È l’etica che si intreccia con l’economia, la responsabilità che diventa azione, la consapevolezza che il mondo di domani dipende da ciò che decidiamo oggi.

Eppure, il domani sembra insostenibile.

Lo è perché siamo immersi in un sistema che fatica a cambiare, che ci spinge verso un’accelerazione continua, dove il tempo è sempre troppo poco, il valore delle persone è misurato in produttività, la vita stessa è compressa tra scadenze, prestazioni e aspettative.

Siamo la generazione che deve trovare un equilibrio tra il lavoro e la vita, tra il digitale e l’analogico, tra il sogno di una società più giusta e la necessità di pagare l’affitto. Siamo coloro che devono imparare a essere innovativi senza perdere l’umanità, tecnologici senza disumanizzarsi, competitivi senza sacrificare la solidarietà.

E allora, come si risponde all’insostenibile?

Si risponde con il coraggio di ridefinire le regole del gioco.

Si risponde con l’audacia di immaginare un altro futuro e di iniziare a costruirlo, pezzo dopo pezzo, un’azione alla volta, senza aspettare che qualcun altro lo faccia per noi. Si risponde scegliendo la sostenibilità come atto di resistenza, come forma di ribellione contro un sistema che ci vorrebbe passivi, rassegnati, schiacciati dall’inevitabile.

Essere sostenibili è un atto di lotta.

È dire no a chi dice che non si può fare diversamente. È pretendere politiche aziendali che rispettino le persone e l’ambiente, è cambiare le proprie abitudini di consumo, è rifiutare il concetto che la crescita economica debba essere l’unico metro di misura del successo.

È avere la forza di rallentare quando tutto ci dice di correre.

È scegliere il benessere collettivo invece dell’interesse individuale.

È costruire aziende che non solo facciano profitti, ma creino valore sociale.

È pretendere che il progresso sia inclusivo e accessibile a tutti.

Perché il vero fallimento non è non riuscire a cambiare tutto subito. Il vero fallimento è smettere di provarci.

E allora eccoci qui, una generazione sospesa tra il desiderio di rivoluzione e il timore dell’immobilità, tra la paura di non farcela e la certezza che, in fondo, non abbiamo alternative: dobbiamo farcela.

Non possiamo permetterci di arrenderci, non possiamo accettare l’insostenibilità come destino.

Possiamo, invece, trasformare questo grido in azione. Possiamo prendere l’inquietudine che ci attraversa e trasformarla in energia, in creatività, in un nuovo modo di stare al mondo.

Se il domani sembra insostenibile, allora facciamolo diventare possibile.

Non per magia. Non con illusioni.

Ma con scelte consapevoli, con coraggio, con la volontà di essere la generazione che non si è arresa, ma ha riscritto il futuro.

GRAZIE AL SOSTEGNO DI:

Speakers

Vieni a incontrare i nostri speakers

Individuati, ascoltati, indirizzati e attrezzati di tutto punto per affrontare “il quarto d’ora più intenso della vita”, come qualcuno ha definito la propria esperienza al TEDx Legnano.

Francesco Cerisano

Stefano Apolito

Martina Besana

Marco La Rocca

Marianna Turco

Navera Naveed

Antonio Cartaregia

Gregorio Grazioli

valsecchi

Michele Valsecchi

cimini

Antonio Cimini

TED

Cos’è TEDx ?

Nello spirito delle idee da diffondere, TED ha creato un programma chiamato TEDx. TEDx è un programma di eventi locali e indipendenti che invitano le persone a condividere un’esperienza simile a quella del TED. Il nostro evento si chiama TEDxLegnano, in cui x = evento TED organizzato in modo indipendente.

Nel nostro evento TEDxLegnano, video di TEDTalks e speaker dal vivo si combineranno per dare vita a discussioni e connessioni in un piccolo gruppo. La conferenza TED fornisce una guida generale per il programma del TEDx, ma gli eventi TEDx individuali, incluso il nostro, sono organizzati in modo indipendente.

INSOSTENIBILITY – 01.04.2025

Registrati all’evento

09:30 – 12:30
Orario dell’evento